Il Prof Enzo Mancini associa la vicenda descritta da Luca Angelini a quanto accaduto nel 1944 a Jesi, quando una spedizioni segreta nazista tentò di portar via il manoscritto "Codice Esinate", il libro più desiderato da Himmler, dalla casa del conte Aurelio Guglielmi Balleani o al trafugamento del corpo di Ottone III da San Claudio.
La rassegna:
In data 18 luglio leggo su: La Rassegna -. Il punto del Corriere della Sera,- un articolo di Luca Angelini: L’attrazione fatale dei nazisti per l’arazzo di Bayeux ( che provarono a rubare ).
Il giornalista scrive che nel 1941 un frammento del famoso arazzo fu preso dai tedeschi invasori “ ma tornerà nel Musèe la Tapisserie di Bayeux in Normandia nel 2027.
Rimando all’articolo chi volesse essere meglio informato ma riporto alcuni passaggi che trovo rilevanti per la storia di Aquisgrana a San Claudio.
“ L’Ahnenerbe agiva sotto la diretta autorità di Heinrich Himmler e, ricorda la ricercatrice irlandese, ( Millie Horton-. Insch ), << fu fondata per sviluppare e diffondere storie a sostegno della mitologia centrale per il regime nazista: la supremazia della razza ariana… E’ da tempo riconosciuto che i progetti dell’Ahnenerbe manipolavano consapevolmente le prove storiche per costruire storie inventate a sostegno di ideologie razziste>>…
La vicenda del frammento rubato, commenta Horton-.Insch, << ci ricorda in modo opportuno che il passato è più vicino di quanto immaginiamo e che c’è ancora molto lavoro da fare per esplorare le lunghe ombre proiettate dalle pratiche passate sulla storia che ereditiamo >>.
Questo articolo mi ha fatto subito pensare al tentativo dei nazisti di mettere le mani sul “Codex Aesinas” a Jesi e il loro incontro con il parroco di San Claudio nel 1944.
Alla faccia di chi è convinto che la storia è perfetta come è stata già scritta e che acqua passata non macina più.
Mancini Enzo Macerata 21 luglio 2025
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