domenica 22 maggio 2022

Presentazione del nuovo divertente libro del Dott. Silvio Natali


 L'autore ha inserito tra le assurde e fantasiose avventure della truffaldina famiglia alla ricerca di una pensione, anche la "Leggenda" della Aquisgrana in Val di Chienti.

lunedì 9 maggio 2022

URBISAGLIA: I resti di un grande edificio e il relativo mosaico ricoperti, forse perché non sono stati in grado di datarli e indagarli.


 

L'arco a sesto acuto del criptoportico di Urbisaglia: quando è stato costruito?



Riporto quanto Wikipedia riporta a proposito della nascita in Europa dell'arco a sesto acuto o sassanide, tecnica sconosciuta dai romani:

 Da Wikipedia:

Architettura gotica
stile architettonico

L'architettura gotica è uno stile architettonico, fase dell'architettura medievale europea, caratterizzato da particolari forme strutturali ed espressive, in un periodo compreso fra la metà del XII secolo e, in alcune aree europee, i primi decenni del XVI secolo.
Diversamente da quanto avvenne per l'architettura romanica, definita policentrica e senza una regione europea che si possa definire come più rappresentativa, è invece quasi possibile identificare una località e un "padre" dell'architettura gotica. La ricostruzione del coro dell'abbazia di Saint-Denis, vicino a Parigi, iniziata nel 1137 e terminata nell'anno 1144 per opera dell'abate Suger, è infatti generalmente considerata come la data di inizio di questo stile, che da lì a poco si diffonderà prima nelle diocesi dell'Île-de-France e poi nel resto della Francia, in Inghilterra, nell'Impero e nel resto d'Europa, incontrando resistenze significative solo in Italia. Uno stile consapevolmente diverso da quello precedente, caratterizzato dall'uso intensivo di tecniche costruttive già usate (come l'arco a sesto acuto e la volta a crociera), ma in un sistema coerente e logico e con nuovi obiettivi estetici e simbolici

lunedì 2 maggio 2022

Che delusione il convegno di Spoleto su "I FRANCHI"!

Al convegno di Spoleto su "I FRANCHI" abbiamo inutilmente chiesto agli oratori quali fossero le motivazioni della "nomenclatura" delle Università per considerare falso il documento con il quale Angilberto descrive la costruzione della "Seconda Roma" da parte di Carlo Magno.

Di seguiti riportiamo il brano in questione tratto dal libro del Prof. Giovanni Carnevale: LA SCOPERTA DI AQUISGRANA IN VAL DI CHIENTI.

Dove va rifiorendo l’Urbe, la “seconda Roma”

coi suoi grandiosi edifici,

e tocca le stelle con le sue cupole

emergenti al di sopra delle mura,

Carlo Magno, in piedi sulla sommità dell’ARX,

indica da lontano i siti delle varie costruzioni

e fissa il perimetro della “futura ROMA”.

Lì ordina che ci sia il FORUM, e anche il SENATUS,

inviolabile per legge,

dove i senatori fissino i diritti del popolo,

si occupino delle leggi,

ed emanino ordinanze da rispettare come sacre.

Le maestranze lavorano alacremente:

chi ricava colonne da massi adeguati,

chi pensa a costruire l’ARX,

chi fa rotolare con le mani massi ingenti.

Scavano un PORTUS,

gettano le profonde fondamenta del THEATRUM,

coprono le costruzioni con alte cupole.

Altri rintracciano le sorgenti calde delle THERMAE,

recingono di mura i BALNEA

che ribollono per naturale calore,

fissano artistici sedili su gradini di marmo.

La fonte dell’acqua bollente non cessa di ribollire

e se ne spargono ruscelli in tutte le parti della città.

Altri altrove gareggiano nel costruire al Re Eterno

uno splendido TEMPLUM, di imponenti dimensioni,

e il sacro edificio si innalza verso il cielo con eleganti mura.

Lontano una parte del popolo sta in alto,

e con entusiasmo colloca massi sulla sommità del colle,

cementando i marmi con un impasto ‘a sacco’ di calce.

Un’altra parte sta dislocata lungo i gradini,

accogliendo volta a volta i carichi dei portatori

e fornendo il materiale alle mani impazienti dei costruttori.

Altri si caricano blocchi sulle spalle

o ne fan rotolare verso le mura.

Qua e là c’è chi, con la testa piegata a terra,

depone dalle spalle enormi fasci,

fiaccato dal peso gravoso. I carri stridono,

un confuso rumorio sale al cielo.

È tutto un gridare,

tutto un rimescolarsi di voci e rumori nell’URBE.

Vanno e vengono gli alacri portatori,

sparsi qua e là per l’URBE,

gareggiano nell’ammassare il legno

per la superba ROMA. Altri altrove preparano armi,

fabbricano utili strumenti appuntiti

con cui si possano scolpire i marmi, segare i massi.

Fervono i lavori …