giovedì 24 maggio 2018

L'Arcivescovo metropolita di Fermo in visita a San Claudio



L'Arcivescovo metropolita della diocesi di Fermo, Sua Eccellenza Reverendissima Sacerdote Rocco Pennacchio insieme al Parroco don Gianni DIchiara ed ai soci del Centro Studi San Claudio al Chienti

venerdì 11 maggio 2018

Strana dimenticanza sulle scoperte degli scavi condotti più di 30 anni or sono nell'area archeologica di San Claudio.

L'unica relazione, relativa alle campagne di scavo, condotte dalla Soprintendenza per i Beni archeologici delle Marche fra il 1980 e il 1982, nell'area archeologica di San Claudio,  è stata pubblicata sulla rivista Picus.
Nell'articolo non viene fatto alcun cenno agli edifici messi in luce nel corso dei lavori di scavo.
Dopo più di 30 anni finalmente sappiamo che è stato portato in luce un edificio absidato, con elementi di architettura paleocristiana e caratteristiche costruttive simili ad edifici costruiti fra il IV ed il VI sec. d.C..
Dai documenti sappiamo che Pausula fu sede vescovile nella seconda metà del V secolo, il cui vescovo, Claudio, partecipò al concilio del 465 indetto da papa Ilario.
E' del tutto evidente che l'area di San Claudio è stata antropizzata ed economicamente sviluppata fino al V o VI secolo e sicuramente non abbandonata e depressa come la storiografia ortodossa vuole farci credere.




Gli eredi del Barbarossa premiano ad Aachen gli eredi dei loro nemici capetingi

Ad Aachen nella chiesa costruita 350 dopo la morte di Carlo Magno, nelle fonazioni della quale non sono mai stati rinvenuti reperti antecedenti il dodicesimo secolo, si è svolta la cerimonia di consegna del Premio Carlo Magno al presidente della Francia.
Carlo Magno non può essersi rigirato nella tomba per il semplice fatto che ad Aachen non esiste la sua tomba e soprattutto perchè le ossa, conservate nella cassa reliquiario all'interno della chiesa, non sono di Carlo Magno ma di Carlo il Grosso.