lunedì 22 marzo 2021

MILLE ANNI DI STORIA DA RISCRIVERE, di Enzo Mancini

           Annoiato da una brutta edizione della classica di primavera, la corsa ciclistica Milano – Sanremo, questo sabato ho fatto la conoscenza di Pietro Ratto, ascoltando il video di presentazione del suo libro: “ La Storia dei vincitori e i suoi miti”.

Il libro è del 2017, il video, (1000 anni di Storia da riscrivere) del 2018; se l’avessi visto prima avrei anche letto il libro: appena posso colmerò questa lacuna. Ma non posso fare a meno di riportare testualmente quanto dice questo signore verso la fine del video, a beneficio soprattutto di chi si strappa le vesti di fronte alla teoria di Giovanni Carnevale su Aquisgrana a san Claudio al Chienti.

 

“…Come si fa a scrivere un libro di Storia? Quando una casa editrice ti dice:- Mi realizzi un manuale di Storia per il triennio dei Licei?- Cosa fai? Prendi un altro manuale di Storia e lo copi. Semplicemente modifichi certe cose e parli prima… della Francia degli anni 30 del 900 piuttosto che dell’Inghilterra… dai un taglio di un tipo o di un altro, ma gli eventi vengono ricopiati tali e quali.

Perché nessuno si prende la briga di andare a cercare i documenti e di riscriverli da capo. Allora i libri si scrivono copiando i libri. Non c’è nessuno che ha voglia di mettersi lì…qui mi pongo il problema … ad esempio delle datazioni.

Ci sono dei dubbi enormi sulle cronologie ufficiali… ci sono problemi… relativamente solo alle capacità di molti storici di leggere sui documenti le date in modo corretto, perché le date vengono riportate nei documenti antichi con tante di quelle diverse variazioni e indizioni che in realtà molti degli storici ufficiali non si pongono neanche il problema o non lo considerano.

 Quindi c’è proprio un problema alla base, di cronologia, che tra l’altro è nata molto recentemente.

Perché non è che nell’ anno 1.000 sapessero di essere nell’ anno 1.000. Per cui la famosa balla che ci hanno insegnato a scuola che nel 999 erano tutti agitati… (perché sarebbe arrivata la fine del mondo)…non è possibile perché non sapevano di essere nel 999… per non dire molto peggio…perché le pergamene antiche, le pergamene medievali sono difficilissime da leggere; c’è tutto un discorso di abbreviazioni scribali, per cui ci vuole una preparazione enorme e una mole di dizionari e di enciclopedie notevolissima.

Quindi nessuno va a rileggersi i documenti. Si ricopia. E chi insegna, insegna a memoria… all ’ insegnante interessa che venga ripetuta la sua lezione… non c’è tanto da capire, non è latino, non è matematica.

Qual’ è  l’errore di fondo? Che la Storia sia qualcosa di facile, semplicissimo, da assumere a buon mercato, senza sforzo critico, senza ragionarci su… Questo fa sì che ci si passi il testimone gli uni con gli altri, da insegnanti ad allievi, da storici a insegnanti, ripetendo tutti a memoria le stesse cose.

E quando succede che qualcuno prova ad accendere la luce su un punto e magari trova qualcosa che non funziona, che va in modo diverso, viene subito  screditato come: “e chi si crede di essere questo” e “chissà che storico è costui”. E l’alunno che magari si riferisce a un mio libro si vede il voto abbassato, gli viene consigliato di cambiare letture.  Questo da parte di altri colleghi, che in questo modo fanno questa guerra fra galline, tra poveri.

Ma cosa sacrifichiamo è “la Verità”. Perché io non posso in nessun modo dire, ma nemmeno credere, che qualcuno possa arrivare alla verità. Ed è questo anche il bello, perché anche il fatto di non poter arrivare alla verità è ciò che ci permette di continuare a cercarla. E cercare la verità è il senso della nostra esistenza, è ciò che ci rende uomini.”

 

Parole sante, collega insegnante. Finalmente qualcuno che parla senza peli sulla lingua. Immagino insegnante  in un  Liceo e non dell’Università, perché le avrebbero da un pezzo tagliato lo stipendio in un Ateneo.

Ma ho da dirle che “ Mille anni di Storia da riscrivere” sono pochi.

Ci metta almeno anche il periodo Carolingio.

Inoltre ho un’osservazione da fare.

Pietro Ratto sarà scomodo ma sta su Wikipedia. Perché don Giovanni Carnevale no?

 

 

Macerata,  20 marzo 2021                                   Mancini Enzo