LA
DONAZIONE DI PIPINO E LA NASCITA DELLO STATO PONTIFICIO
Trattando della toponomastica di Loro Piceno
(Loro da alloro), tra le varie località correlabili alla mitologia dell’alloro,
abbiamo inserito anche Monte Luro (Montlur),
frazione
di Tomba di Pesaro (dal 1938 Tavullia);
l’antico castello, (chiamato Montem Lucari o Lucati) compare nella sedicente
Donazione di Pipino, e con il nome di Castrum Lauri è citato in un
documento del 1182” (da La Romagna Geografia e Storia - Emilio Rosetti –
1893).
PREMESSA: Sacrifici e Donazioni
Gli Antichi popoli italici donavano le primizie e la “decima” alle numerose divinità, con il celato desiderio di avere propizi i
loro Dei (e relativi sacerdoti). I sacrifici e le
offerte erano correlati ai riti, alle
preghiere e alle invocazioni. Il Ver sacrum, secondo Tito Livio XXII, era
un voto con il quale i popoli italici (Piceni compresi, secondo Dionigi di
A.- storia di R.- L 1) consacravano
e sacrificavano: vegetali, animali e uomini, nati nella primavera. In periodo
storico la sorte dei giovani cambia: superata la pubertà, dovevano abbandonare
la “patria”. Secondo Plinio (Nat. Hist.) i Piceni sarebbero originati dal Ver
sacrum dei Sabini: abbiamo espresso dubbi su questo argomento1.
I sacrifici avevano
varie finalità: purificatorie (Vedi Giovanni Rocchi - Tavole Iguvine – 2009) , espiatorie,
propiziatorie. I sacrifici cruenti e/o
umani, se pur rari, dovevano essere praticati, come si desume dal mito di
Ifigenia e dalla Genesi (22: 2/3).
A.
Secondo
la mitologia greca, per riparare le colpe di Agamennone, doveva essere
“sacrificata” la sua primogenita Ifigenia, la quale fu cambiata con una cerva dalla
dea Artemide.
B.
Genesi 22:2: “Prendi ora tuo figlio Isacco e offrilo in
olocausto…” (Genesi 22:3). Abramo… si accinge a sacrificarlo; ma un angelo
scende a bloccarlo e gli mostra un ariete da immolare come sostitutivo.”
In molte civiltà
si afferma il concetto della (volontaria) donazione della propria vita per il bene della
patria, della società o per un ideale. Il cristianesimo interpreta la morte di
Cristo come offerta per i peccati del mondo.
LE “DONAZIONI” DI IMPERATORI, RE E DUCHI
Esse vanno intese come imposizioni emanate al fine di
dimostrare la propria potenza e l’autorevolezza; ma anche per evitare inutili
spargimenti di sangue. Non vanno confuse con le regalie praticate dai re
Merovingi, a partire da Clodoveo (466 / 511); i beneficiari di modesti
territori erano i conventi, 3 e le chiese
La “sedicente
donazione di Pipino”, stimola la curiosità e suscita interesse.
Si ritiene utile riportare alcuni testi relativi alla
“Donatio Pipini”. Ricordato che: la Gallia Togata entra in ambito romano dopo il 268 a. C.2. Per
conoscere quel territorio come Esarcato: “Si dee sapere qualmente nell’Anno 557
dalla Salute nostra, fu fatto un Maestrato nominato Esarco, da Giustino
Imperatore… (L. Alberti Bolognese - Discrittione di tutta l’Italia - Venezia 1596):
·
Dallo steso Alberti: “nel 568 l’Italia fu invasa e sottomessa dai Longobardi
di Alboino. Costoro giunsero dalla regione della Pannonia… costringendo i
Bizantini ad arretrare. Dopo aver occupato l’area dell’odierno Friuli
Venezia-Giulia, i Longobardi estesero progressivamente il proprio dominio…,
dando vita a un regno indipendente in grado di contrapporsi al dominio
bizantino. Questa situazione fu di fatto ratificata nel 603, quando l’Italia
venne politicamente divisa tra la Romània (da cui prende il nome la regione
dell’attuale Romagna) e la Langobardia (da cui deriva il nome Lombardia)”.
·
Da Antonio Matscheg (Lezioni di Storia Universale - 1866: pag 149 e seg.) “I
Papi fino dal tempo dell'invasione dei Longobardi in Italia, avevano governato
il ducato di Roma, col consenso dell'imperatore... Vari duchi longobardi ed anche Liutprando
(loro re fino dal 712) si
allearono col Papa, ma conquistarono per sè la Pentapoli, Ravenna ed altre
città greche fra cui Sutri appartenente al ducato di Roma. Liutprando fece poi donazione
di Sutri alla Santa Sede: prima Donazione di tal fatta. Ma il Papa,
riavuta Sutri… indusse i Veneziani a
ristabilire l'esarca (Eutichio) in Ravenna, il che infatti seguì nel 729. Liutprando
strinse alleanza coll'imperatore contro il Papa (Gregorio III dal 731 al
741)…. Liutprando perdute contro di
lui quattro città del ducato, dopo aver ricorso inutilmente all'imperatore,
chiamò in ajuto Carlo Martello maggiordomo dei Franchi, ma ebbe da esso
solo buone parole. Il Papa Zaccheria (741 -752) indusse a pace Liutprando,
il quale gli restituì le tolte città, ed inoltre per devozione verso la S. Sede
fece ad essa donazione di parecchie altre città e terre. Il re Astolfo
(749-756)… conquistò contro i Greci l'Esarcato e la Pentapoli, ed invase lo
stesso ducato di Roma. Il Papa Stefano II… ricorse a Pipino il piccolo
che era stato eletto re dei Franchi coll'assenso del Papa Zaccaria ; questi (Pipino)
discese, vinse Astolfo e fece donazione alla S. Sede dell' Esarcato e
della Pentapoli... Desiderio ultimo re dei Longobardi
(756-774) venuto a guerra con Carlo Magno perdette il regno che passò ai
Franchi (774)”.
·
Alessandro Manzoni – (Opere varie… Parigi 1853): all’Adelchi
premette il “Discorso sopra alcuni punti della storia longobardica in Italia”; da pag 155:
“Alla
metà dell'ottavo secolo il continente italico era occupato dai Longobardi,
salvo …, l'Esarcato di Ravenna tenuto ancora dall' Impero (di Oriente)…
Roma col suo ducato apparteneva pure in titolo agl'imperatori; ma l'autorità
loro vi si andava di dì in dì restringendo ed affievolendo e vi cresceva quella
dei pontefici. I Longobardi corsero (corsareggiavano)... alcune terre e
tentarono anche di ridurle a stabile soggezione. Nel 754 Astolfo re dei Longobardi invade, e minaccia
le terre del ducato romano. Stefano Il° si porta a Parigi, e chiede soccorso a Pipino,
ch'egli unge in re de' Franchi: scende questi in Italia, caccia Astolfo in
Pavia e per la intromissione del papa, gli accorda un trattato, in cui Astolfo
giura di sgomberare le città occupate. Nel 755 Ripartiti i Franchi, Astolfo non
tiene il patto, anzi pone l' assedio a Roma, e ne devasta i contorni. Stefano
ricorre di nuovo a Pipino ; questi scende di nuovo… spinge Astolfo in
Pavia. Presso a questa città si presentarono a Pipino due messi di Costantino
Copronimo imperatore, a pregarlo che rimettesse all'Impero le città
dell'esarcato, le quali per le armi dei Franchi venivano ad essere spazzate di
Longobardi. Ma Pipino giurò ch'egli aveva combattuto per amore di S . Pietro, e
per mercede de' suoi peccati… e che ad altri non darebbe per nulla ciò che
aveva già offerto a S . Pietro… Pipino tornossene in Francia e mandò al papa la
donazione in iscritto”.
·
Dal sito del Comune di Sassofeltrio: “Fonti storiche lo citano fin dal 756 d.C. quando
Sassofeltrio entrò a far parte dello Stato della Chiesa con la donazione fatta
da Pipino Re dei Franchi al Beato Pietro”.…
·
Da Cathopedia, (enciclopedia cattolica) La donazione di
Pipino il Breve a papa Stefano II (754). “La Promissio Carisiaca (nota
anche come Donatio Carisiaca, donazione di Pipino, trattato di Quierzy o
donazione di Quierzy) sarebbe stato un atto… con il quale Pipino il Breve, nel
754 avrebbe promesso a papa Stefano II la restituzione delle terre strappate
alla Chiesa dal re longobardo Astolfo. Il territorio in questione corrispondeva
all'Esarcato di Ravenna , Pentapoli, il ducato di Spoleto e quello di
Benevento, le terre dalla Lunigiana a Parma e a Monselice e, la Corsica e
Venezia.
Pipino e il Pontefice avevano avuto già altri
incontri in precedenza... a Braisne (1º marzo del 754) e una seconda a
Quierzy, in Francia, il 14 aprile, giorno di Pasqua, in cui si decise di
muovere guerra ai Longobardi.
Le terre che vennero riconquistate furono poi
effettivamente donate alla Chiesa nel 756, sancendo la creazione dello Stato
Pontificio… già istituito dalla donazione di Sutri.
·
Da Treccani
enciclopedia: “CAPITOLARE DI Quierzy … Centro della
Francia settentrionale, nel dipartimento dell’Aisne…, presso la riva sinistra
dell’Oise. I sovrani dell’età merovingia e carolingia vi avevano una loro
residenza (Carisiacum palatium) …PATTO DI Q. stretto nel 754 tra papa Stefano
II e Pipino il Breve re dei Franchi: quest’ultimo, in cambio della rinnovata
consacrazione da parte del papa della sua nuova dinastia, si impegnava a
scendere in Italia contro il re longobardo Astolfo; in caso di vittoria, alcuni
territori, tra cui la Corsica e i ducati di Spoleto e di Benevento, dovevano
annettersi al ducato di Roma, considerato come già appartenente alla Chiesa.”
·
Da Treccani: “Fermo Antico centro dei Piceni, fu poi colonia
romana di diritto latino (Firmum Picenum)...fu compresa nella donazione di
re Pipino alla Chiesa, divenendo poco dopo (776 circa) il centro del
comitato, poi della Marca fermana… Nel 1808 fece parte del Regno d’Italia, capoluogo
del dipartimento del Tronto”.
CONCLUSIONE
Dai testi sopra riportati (e altri), è difficile credere
che la “Donazione di Pipino” possa essere definita “sedicente” anche se la
pergamena originale non è reperibile.
Pipino ha spesso valicato le Alpi; l’Italia centrale era sotto
il suo controllo con le donazioni... e con le armi.
L’utilità del supporto della Chiesa
è da collegarsi alla conversione di Clodoveo.
Forse Pipino portava con sé il figlio. Poi Carlo Magno ha
seguito gli insegnamenti; la strada e le “vie” le aveva aperte il padre.
La “Donatio Pipini” (intesa come elargizione alla
Chiesa) sopravvive ai secoli e prende il nome di Concessio, come desumibile
dal Foglietti in Documenti Dei Secoli XI
E XI – 1879: (pagina 4) “Concessio quam fecit Rampa Ecclesie Firm . …,
Anno 1055… pro quia d. Carolo imperator consítuerat (stabiliva) nel suo
capitulario”, si spera di trovare quel “capitulario”.
NOTE
1. Il
ver sacrum e il Piceno (https://www.larucola.org/2020/08/13/ricostruire-la-storia-attraverso-i-testi-di-antichi-autori-il-ver-sacrum-e-il-piceno/)
2. Il territorio dei Piceni... (www.larucola.org/2020/09/20/il-territorio-dei-piceni-era-piu-vasto-di-quanto-si-crede-comprendeva-anche-rimini/)
3. Clodoveo
tra guerre e religione
https://www.larucola.org/2017/11/17/i-salii-uniti-con-altri-popoli-si-sostituiscono-al-potere-dei-romani/
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