Da una enciclopedia on line molto seguita sulle maestranze specializzate provenienti dal vicino Oriente leggiamo:
"L'Esarcato di Ravenna, solida testa di ponte bizantina in Italia fino al 751, divenne dunque la valvola di sfogo degli artisti dissidenti, soprattutto monaci, duramente perseguitati dal generale bizantino Michele Lacanodracone in patria negli anni 760, che fuggivano da Bisanzio e dall'Iconoclastia. Queste specializzate (ed apprezzate) maestranze vennero subito fagocitate dalla committenza romana, ormai unica latrice dell'eredità culturale bizantina sulla terraferma italiana e, tramite essa, dai Franchi di Pipino il Breve, nuovo braccio armato secolare del Papa (v.si Promissio Carisiaca). Carlo Magno, figlio e successore di Pipino, seppe servirsi di tali maestranze per creare le opere della sua Schola palatina."
Chiediamo a questi storici di affermare che esperti in costruzione di edifici arrivati dal vicino Oriente nel Piceno hanno realizzato la chiesa di San Claudio al Chienti, seguendo tecniche strutturalmente identiche a quelle utilizzate per costruire il frigidarium di Kirbet al Mafjar, presso Gerico.
Sarebbe una ammissione deontologicamente corretta e apprezzabile
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