Nell'aprile del 1222 Federico II si incontra a Veroli con il papa Onorio III e si impegna a ricostruire la cattedrale di Fermo. L'architrave del portale della cattedrale oltre a offrire una figurazione ecclesiastica, presenta una rappresentazione politica, in quanto i personaggi che affiancano il Cristo, come Apostoli, rappresentano i personaggi della "magna curia" di Federico II, che è ragionevole credere abbiano dimorato per qualche anno nel "Palatium" della Valle del Chienti.
Sotto l'aspetto letterario inoltre i personaggi che affiancano il Cristo raffigurano i poeti della "Scuola Siciliana". Questi vengono rappresentati con in mano i rotoli delle pergamene che alludono alle prime composizioni poetiche in volgare italiano.È nell'edificio della ristrutturata imperiale Cappella Palatina della prima Aquisgrana nella Valle del Chienti, che la corte del Re di Sicilia ha sicuramente soggiornato per qualche anno, come si evince dal documento conservato nel Comune di Corridonia che ci informa dei beni posseduti da Federico II in questo comune: "Domum quam habuit inimicus Dei ed Ecclesiae Federicus".
E' qui che il "volgare aulico" viene utilizzato dalla scuola poetica. E' Dante che ci induce all'errore, in quanto definisce "Scuola Siciliana" questa scuola solo perchè ha avuto origine ed è cresciuta presso la corte di Federico II, Re di Sicilia.
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