Alcuine et Charlemagne
Francis Monnier ( 1824 – 1875) pubblicò nel 1863 un trattato
con questo titolo, a Parigi, con Henri
Plon come editore. Riporto alcune
frasi prese dall’introduzione di questo libro fra quelle che mi sembrano più
significative. Non consiglio la lettura completa, che più che storia è
agiografia. Per di più qua e là traspare un malcelato razzismo nei confronti
degli italiani, ma questa non è una novità per i transalpini.
- - Come
conoscere a fondo questa grande epoca di Carlomagno, che fu per la nostra
Francia la prima epoca di formazione? Che incertezza ad ogni passo! Quanti
dubbi a carico degli stessi documenti che dovrebbero dissipare tutti i dubbi!
Come sapere infine la verità? Le
cronache sono poco numerose, si copiano le une con le altre; quando si
esamineranno seguendo le regole della critica storica, ne resteranno appena
quattro o cinque che siano che siano realmente carolinge e di una certa
estensione.
- - Bisogna
esaminare molto da vicino le carte che portano il nome di questo principe: sono
a volte fabbricate ad arte o interpolate … Si intuisce talvolta che si sta per
affondare presto nelle tenebre feudali, dove su cento pergamene ce ne saranno
cinquanta che saranno false o manomesse. Quanti monasteri hanno fatto, anche
essi, la loro donazione di Costantino! (
cioè hanno falsificato gli atti di proprietà).
- - Grazie a
Carlomagno, grazie ad Alcuino, nomi che è impossibile separare, la nostra
nazione, per la prima volta, sebbene in maniera ancora indecisa, connobbe sé
stessa. In una sola parola ci troviamo
in presenza di questa varietà di fenomeni che segnala un’epoca di
fondazione…
Credo che siano sufficienti
queste citazioni per capire che la storia del medioevo ha bisogno di essere
riscritta. Perché già nel XIX
secolo si erano resi conto, sia in
Germania che in Francia, che i conti non tornavano. Ci dicono che metà dei documenti sono falsi ,
però poi li hanno usati tutti!
Carlomagno non aveva fatto in
tempo ad essere calato nella tomba che
già Francesi e Tedeschi se lo contendevano quale rispettivo padre della patria.
Ma ne hanno fatto un mito proprio perché non era né francese né tedesco. Vagli a spiegare che il loro padre della
patria era italiano, perché qui era
nato: “era de San Chiodu !”
Dal signor, anzi monsieur, Francis Monnier si evince un’altra importante
importante considerazione: il vero padre
dell’Europa fu Alcuino di York, fondatore della “Schola Palatina “ di Aquisgrana.
E’ lì che iniziò ad insegnare le arti del Trivio ( dialettica, retorica,
grammatica), e del Quadrivio (
aritmetica, geometria, astronomia,
musica) . Gli allievi di Alcuino poi
gettarono le basi per fondare le più antiche scuole di studi generali, le Università. In Italia. Dove stavano
realmente Alcuino e Carlomagno negli ultimi anni della loro vita e dove furono
sepolti. Carlomagno a San Claudio al Chienti.
Alcuino di York a Monte san Martino (MC).
Ma le prove?
Non ci sono. Solo labili indizi,
ma che poggiano su un mare di archeologia, parecchia ancora da riesumare.
Oltralpe forse avranno i documenti, che sono facili da trasportare o da
falsificare: ma cosa hanno di archeologico?
Mancini Enzo Macerata
7 giugno 2019
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