L'unica relazione, relativa alle campagne di scavo, condotte dalla Soprintendenza per i Beni archeologici delle Marche fra il 1980 e il 1982, nell'area archeologica di San Claudio, è stata pubblicata sulla rivista Picus.
Nell'articolo non viene fatto alcun cenno agli edifici messi in luce nel corso dei lavori di scavo.
Dopo più di 30 anni finalmente sappiamo che è stato portato in luce un edificio absidato, con elementi di architettura paleocristiana e caratteristiche costruttive simili ad edifici costruiti fra il IV ed il VI sec. d.C..
Dai documenti sappiamo che Pausula fu sede vescovile nella seconda metà del V secolo, il cui vescovo, Claudio, partecipò al concilio del 465 indetto da papa Ilario.
E' del tutto evidente che l'area di San Claudio è stata antropizzata ed economicamente sviluppata fino al V o VI secolo e sicuramente non abbandonata e depressa come la storiografia ortodossa vuole farci credere.
Un signore che all'inizio degli anni '80 ha effettuato i saggi di scavo dietro la Chiesa di San Claudio ha affermato che i presenti rimasero meravigliati nel vedere le strade confluire in un'unica direzione. Le città romane hanno Cardo e Decumano che confluiscono tra loro con un angolo di 90 gradi. Albino Gobbi
RispondiEliminaM. Luni in ARCHEOLOGIA NELLE MARCHE a p. 147 scrive parlando di Pausolae:"... sono state rilevate tracce di impianto centuriale, con assi impostati rispettivamente in modo ortogonale e perpendicolare al corso del fiume. Da notare la differenza di orientamento tra l'organizzazione agraria e l'impianto urbano della città..." Gobbi Albino
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