Sogno di una notte di fine
estate
Ci ricorderemo di questa
estate 2017 per i vari focosi demoni, Caronte,
Lucifero, Polifemo… che ci hanno voluto tenere compagnia anche di notte,
tenendoci svegli più del solito.
A me hanno fatto pensare che
mi devo impegnare di più per andare in Paradiso, che è preferibile all’Inferno
anche per il solo particolare della temperatura.
Chissà se mi sarà
riconosciuta a favore questa mia voglia di verità su quello che succedeva a San
Claudio e dintorni più di mille anni fa!
Intanto a San Claudio questa
estate qualcosa si è mosso, varie iniziative artistiche e culturali cui avrei
dovuto partecipare di più.
Ho solo partecipato alla
presentazione del libro di Alberto
Morresi, che mi ha fatto piacere ascoltare, ( lottando stoicamente contro
il potere ipnotico e soporifero dell’eloquio dell’amico Alberto), perché mi
conferma che l’ipotesi che avevo azzardato in “Aquisgrana Restituta” non è
affatto pellegrina.
Sull’argomento vorrei
ricordare come agli inizi di febbraio 2014 diversi giornali e telegiornali
italiani hanno riportato questa notizia:
“ Le ossa conservate nella cattedrale di
Aachen sono davvero di Carlo Magno. Lo afferma una equipe di scienziati
tedeschi e svizzeri dopo 26 anni di studio.”
Dopo di che neanche un minimo
accenno a un solo motivo su cui basare questa sicurezza. Ma questi sono
scienziati, sono svizzeri e tedeschi, proverbialmente solidi e precisi. Se non
ci fidiamo di questi di chi ci dobbiamo fidare?
Caro Alberto, questi svizzeri e tedeschi lo sanno già
che quelle non sono le ossa di Carlo Magno.
Vuoi che non abbiano fatto
come minimo la datazione al radio carbonio?
Questo metodo oggi permette
di risalire all’età del reperto organico con un margine di errore di più o meno
dieci anni.
Vuoi che non abbiano sacrificato
un poco dello stinco di santo Carlo Magno
per avvalorare i loro studi di 26 lunghi anni?
Se la datazione fosse
risultata vicina all’anno 814 l’avrebbero sbandierata con grande enfasi e
clamore.
Se non l’hanno fatto, ( mi ci
gioco la prostata, tanto non mi serve più), è perché il risultato che hanno
ottenuto è compatibile con l’888, anno del decesso di Carlo il Grosso.
Questo personaggio storico
anche noi italiani faremmo meglio a chiamarlo Carlo il Grasso, visto che in Germania Carlo Magno lo chiamano Karl der Grosse. Così non ci confondiamo
più.
Domanda: se questo test di
datazione l’hanno fatto, perché non l’hanno pubblicato?
Risposta: Cherchez l’argeant!
Che a pensar male si fa
peccato, però ci si acchiappa.
Come è successo nel caso
Diesel Gate della Volkswagen, con gli ingegneri coinvolti nella “Aachen connection”.
In fondo anche quelli erano
scienziati, colti sul fatto di vendere fumo.
Ma in tale occasione gli
americani non hanno avuto problemi di sudditanza psicologica verso i tedeschi,
come purtroppo capita a noi del Bel Paese.
Macerata 1 settembre
2017 Mancini
Enzo
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