mercoledì 31 gennaio 2024

Il santo di oggi è San Giovanni Bosco. Il Prof. Enzo Mancini coglie l'occasione per ricordare un grande salesiano: il Prof. Don Giovanni Carnevale.

 

Sanremo si Sanremo no.

In questi strani giorni della merla, col sole che c'è, sembra cha la preoccupazione principale degli Italiani sia sapere se Jannik Sinner andrà o non andrà a Sanremo, non per cantare ma per essere applaudito.

Io, da ex praticante del tennis e da tifoso della prima ora di questo fenomenale ragazzo, spero che non ci vada. Mi spiego. Per l'italiano medio andare a Sanremo significa essere arrivato, aver raggiunto il successo, potersi accomodare sul divano e alzarsi solo per riscuotere le banconote che fioccano come la neve che non vediamo più.

Se Sinner non va a Sanremo significa che non si sente arrivato, che considera l'aver vinto un torneo dello Slam un punto di partenza, non un punto di arrivo. Il fatto di non sentirsi arrivato è uno dei motivi per cui "il peccatore," (questo significa Sinner), è simpatico un po' a tutti.

Ma è un'altra considerazione che mi ha spinto a buttar giù queste due righe. Tutti gli Italiani conoscono Sinner, che vogliano o meno: il bombardamento mediatico non risparmia nessuno. Giusto così, ha conseguito una vittoria importante. Ma c'è un italiano di nome Giovanni Carnevale che ha fatto, studiando, non giocando, una scoperta importante. Ha scoperto che è stata rubata una grossa fetta di Storia non solo ai Maceratesi ma a tutti gli Italiani. Ma dopo trenta anni dalla scoperta lo sappiamo in pochi, perché non solo non gli viene fatta pubblicità ma è soggetta ad una inconcepibile "damnatio memoriae". Come si è visto chiaramente ad un recente convegno organizzato "ad hoc", tenutosi "fra li matti de Montecò".

Macerata 30 gennaio 2024                   Mancini Enzo

mercoledì 10 gennaio 2024

Poiché la Intelligenza Artificiale si base su quanto nel mondo è scritto su un determinato argomento....

Ho posto ad AI la seguente domanda:

Descrivimi la situazione antropica nel territorio della Germania, compreso tra la valle della Mosa e la valle del Reno dalla caduta dell'impero romano al VIII secolo  

 AI risponde:

Nel periodo che va dalla caduta dell'Impero Romano al VIII secolo, il territorio della Germania compreso tra la valle della Mosa e la valle del Reno sperimentò notevoli cambiamenti antropici. Le vie di comunicazione, un tempo vitali durante l'Impero Romano, subirono un declino significativo a causa delle invasioni barbariche e della frammentazione politica della regione. Molte strade romane furono trascurate e andarono in rovina, riducendo l'efficienza del trasporto.


Gli insediamenti urbani, che precedentemente riflettevano la prosperità economica romana, subirono una decadenza notevole. Le città furono spesso abbandonate o ridimensionate, e molte strutture romane caddero in rovina. L'instabilità politica e le incursioni da parte delle tribù germaniche contribuirono a questa trasformazione.


Sul versante agricolo, l'organizzazione della produzione subì cambiamenti sostanziali. Le terre coltivabili furono spesso abbandonate o ridotte, poiché le popolazioni rurali erano costrette a concentrarsi sulla sopravvivenza in un contesto più instabile. L'agricoltura divenne più localizzata e meno specializzata, con molte comunità che dipendevano da pratiche agricole di sussistenza.


In sintesi, il territorio tra la valle della Mosa e la valle del Reno attraversò un periodo di significativa trasformazione antropica tra la caduta dell'Impero Romano e l'VIII secolo. Le vie di comunicazione, gli insediamenti urbani e le produzioni agricole subirono un declino notevole a causa delle incursioni barbariche, della frammentazione politica e dell'instabilità generale della regione.

TUTTE LE FONTI SONO CONCORDI NELL'AFFERMARE CHE NELL'VIII SECOLO LE STRADE, GLI INSEDIAMENTI URBANI E LO STATO DELL' AGRICOLTURA ERANO IN ESTREMO DEGRADO.

QUINDI E' EVIDENTE CHE INDICARE  CHE NELL'VIII SECOLO AQUISGRANA = AACHEN E' UNA PURA INVENZIONE ED UNA FALSITA'.